
Le prime coltivazione sono precedenti al 2000 a.c. Un piccolo miglioramento lo dettero i coloni greci che trovarono al loro arrivo una vite rigogliosa. L’occupazione romana trova vigneti fiorenti e vini gradevoli. Al disgregamento dell’impero e durante la crisi che subì l’Italia in generale la viticoltura pugliese non subì mutazioni ne nello sviluppo nel sul commercio. fino ad arrivare intorno al 1100 quando si sperimentarono nuove varietà di vitigni. Nel medioevo la vite è in pieno sviluppo ed i commerci di vino sono fluenti. La viticoltura Pugliese prosegue la sua crescita e trova un particolare incremento nel XIX secolo quando l’europa del vino è in crisi per l’invasione fillosserica. I commercianti del nord e quelli francesi acquistarono grandi quantità di vini Pugliesi per sopperire alla mancanza di produzione. Ci fu un incremento esponenziale delle superfici vitate e fu un vero e proprio trionfo per i vini da taglio e mezzo taglio. Anche su questo rigoglio vitivinicolo pugliese nel 1919 si abbattè il flagello fillosserico che colpi duramente la regione decimando la produzione. Ci vollero decenni di incessante lavoro per per ripristinare il patrimonio viticolo.
Confini
OVEST: Molise – Campania
NORD: mare Adriatico
EST: mare Adriatico
SUD: Basilicata – mar Ionio
Clima
Tipicamente mediterraneo, lunghi periodi di bel tempo. Inverni miti e scarsamente piovosi. Estati calde ventilate ed asciutte.
Denominazioni
DOCG: 4
DOC: 28
IGT: 6
DOP: 9
IGP: 7
Principali vitigni
Rossi: Primitivo – Negroamaro – Sangiovese – Montepulciano – Malvasia nera di Brindisi – Bombino nero – Malvasia – Uva di Troia
Bianchi: Trabbiano toscano – Bianco d’Alessano – Pignoletto – Malvasia bianca Verdeca – Bombino bianco – Trebbiano abruzzese
Morfologia
2% montagna, 45% collina, 53% pianura
Produzione
8.792 (hl/1000)
Superficie vitata
86.050 ettari
Produttori
173