
Si possono ipotizzare due storie viticole parallele, una all’interno della penisola quella di un vigneto rudimentale alimentato dalle popolazioni che abitarono in Calabria, ed una sui litorali con la coltura greca. Proprio quest’ultima diede l’impulso al settore diventando in breve tempo molto fiorente. Alcuni documenti parlano di enodotti di argilla che per facilitare i carichi sulle navi facevano defluire il vino dalle colline direttamente ai punti di imbarco e si ipotizza che la vita costituisse un investimento economico di rilievo in quanto un’affitto di un terreno vitato era sei volte superiore rispetto ad altre colture. Con l’avvento dei romani la vite fu quasi totalmente dismessa e si predilesse la coltura dei cereali e l’allevamento. Solo nel medioevo la vite calabra tornò a fiorire alimentando un commercio insieme alla Puglia verso il nord la Spagna e la Francia. Nei secoli successivi il cambiamento dei gusti dei consumatori diede una battuta d’arresto all’esportazione calabra e si inizio a produrre prevalentemente vini da taglio. Solo dopo l’era fillosserica la Calabria riesce a riqualificare i suoi vigneti iniziando a produrre vini di pregio.
Confini
NORD: Basilicata
CIRCONDATA: mar Ionio – mar Tirreno
Clima
Lungo le coste clima mediterraneo, con inverni miti e piovosi ed estati calde ed asciutte ventilazione moderata e poco significative le escursioni. Più continentale verso l’interno, soprattutto alle quote più alte con inverni rigidi ed estati calde.
Denominazioni
DOCG: 0
DOC: 0
IGT: 10
DOP: 11
IGP: 15
Principali vitigni
Rossi: Gaglioppo – Greco nero – Magliocco canarino – Nerello cappuccio – Aglianico – Sangiovese – Alicante – Malvasia – Lacrima
Bianchi: Greco bianco – Pignoletto – Manzoni bianco – Guardavalle – Malvasia bianca di Candia – Malvasia bianca
Morfologia
41% montagna, 50% collina, 9% pianura
Produzione
391 (hl/1000)
Superficie vitata
10.067 ettari
Produttori
70