
Furono i Lucani a dare un vero e proprio sviluppo alla vitivinicoltura. Un primo miglioramento fu poi dato dai coloni greci. Da li conquisto sempre più importanza nell’economia della Basilicata. Con l’età romana si avranno dei documenti più certi su questa coltura. Dei tre secoli successivi non ci sono documentazioni fino ad arrivare all 1870 quando si parca di vini della Basilicata come prodotti da taglio non imbottigliati e molto apprezzati dai cantinieri napoletani. Nel 1890 viene dedicata una monografia che identifica la zona del Vulture come la migliore per la produzione di vini di qualità. All’inizio del XX secolo la composizione dei vigneti è molto variegata. L’arrivo in Basilicata della fillossera sconvolse i vigneti e la produzione ma non incise sui rimpianti, lasciando la base ampelografica immutata.
Confini
NORD: Campania – Puglia
SUD: Calabria
Clima
Nelle parti più interne ed elevate il clima è di tipo continentale, estati miti e di breve durata e temperature invernali basse. Le zone costiere condizioni climatiche mediterranee con inverni non molto freddi ed estati calde.
Denominazioni
DOCG: 1
DOC: 4
IGT: 1
DOP: 4
IGP: 4
Principali vitigni
Rossi: Aglianico del vulture – Sangiovese – Colombana nera – Malvasia – Montepulciano – Primitivo – Ciliegiolo – Barbera – Aglianico
Bianchi: Manzoni bianco – Malvasia bianca lunga – Pignoletto – Moscato bianco – Malvasia bianco di Basilicata
Morfologia
47% montagna, 45% collinare, 8% pianura
Produzione
93 (hl/1000)
Superficie vitata
5.300 ettari
Produttori
45