
Per primo cosa sono i tannini?
Il termine “tannini” fa la sua comparsa verso la fine del ‘700. Una sostanza chimica vegetale, con capacità legante e usata per la realizzazione del cuoio.

Arpepe, Rosso di Valtellina, Grumello, Sassella, Inferno
E cosa c’entra questo?
In realtà, non sono altro che molecole organiche vegetali, Polifenoli , contenuti prevalentemente nella buccia, nei vinaccioli (semi dell’acino) e nel raspo (Gambo) dell’uva. Dobbiamo tenere conto che, sono contenuti, anche il legno delle botti, in cui si affinano i vini; Queste ultime li cedono al vino tramite contatto col liquido.
Detto questo, possiamo dedurre, che tutti i vini hanno i tannini. La loro quantità dipende da vari fattori.
E allora perché?
Abbiamo detto che i tannini danno una sensazione, più o meno forte, di astringenza. Sensazione tattile, dovuta alla proprietà che hanno queste molecole di legarsi con la saliva. Ogni associazione o guida, che fornisce informazioni sulla degustazione dei vini, utilizza una terminologia diversa, ma sempre con lo stesso fine.
Un vino, generalmente, può essere:
- poco tannico (tannini inferiori alla sua struttura)
- tannico (tannini giusti per la struttura del vino)
- astringente (tannini superiori alla struttura del vino)
Questo fa comprendere che siano elementi caratterizzanti e fondamentali. Spesso vengo uniti a quanti più aggettivi, talvolta insoliti; Quest’ultimi vengono attribuiti, in base alla sensazione più o meno piacevole che lasciano in bocca.
Adesso immaginiamo di prendere un foulard di seta, morbido, liscio, piacevole al tatto e di farlo scivolare sul volto, al contatto con la pelle, creando una sensazione di piacere.
eccoci!
tannini setosi
vuole essere questo.

secca di cervo su fogli marinati di zucchina tonda e cremoso alla paprika
L’unione tra elementi importanti come i Tannini ed elementi delicati come la seta, che fondendosi insieme creano una sensazione di piacere.
il vino ti fa male se lo bevi senza stile